La Torre del Moro, un tempo una maestosa struttura difensiva nel cuore di una pittoresca cittadina medievale, affascina ancora oggi gli amanti della storia e dell'architettura. Nonostante non sia più in piedi, questa torre ha una storia affascinante.
La Torre del Moro: Un'Icona di Storia e Misticismo ad Ortona
La Torre del Moro di Ortona è localizzata in zona Acquabella e raggiungibile attraverso l’ex ferrovia Sangritana che collegava Ortona a San Vito Marina. Il vicerè Don Pedro Perafan De Ribeira, duca di Alcalà, volle che anche il litorale abruzzese, come già altre coste della penisola, fosse dotato di una serie di torri costiere, destinate non solo a dare l’allarme in caso di incursioni nemiche ma, essendo dotate di guarnigioni e colubrine, anche a respingere tali incursioni.
Nel 1563, in base ad una relazione del Governatore Marco Antonio Piscicello, De Ribeira ordinò sei torri, in corrispondenza dei fiumi Foro, Mucchia, Moro, Sangro, Penna, Saline, sistemate a distanza tale da poter comunicare a vista tra loro; molte furono edificate alla foce dei fiumi, che costituivano punti d’approdo e fonte d’acqua dolce. Nel 1598, il Marchese di Celenza, Carlo Gambacorta, Governatore degli Abruzzi, effettuò un censimento delle torri d’Abruzzo, “Vista delle torri d’Abruzzo“, attualmente conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, dove sono contenuti schizzi, piantine, descrizioni, posizionamento ed osservazioni varie.
“Il Marchese propose di affidare il comando delle torri costiere ad uno spagnolo con il compito di riportare le guarnigioni al loro dovere, perchè aveva rilevato che il servizio di avvistamento costiero non era svolto con costanza dai militi che, invece di stare in guardia, spesso si allontanavano dalle torri per dedicarsi ad altre attività più remunerative, e nemmeno le ronde notturne venivano effettuate correttamente perchè i cavallari stancavano i loro animali facendoli lavorare nei campi e quindi la notte potevano montare a cavallo solo per breve tempo”.
La Torre del Moro è una delle 16 torri di avvistamento contro le incursioni dei pirati, sul litorale abruzzese. Di forma quadrata con basamento a scarpa, di 12 metri circa per lato, a due piani. Le mura sono state costruite con materiale che poteva essere trovato in loco: pietrame in genere di formazione calcarea e ciottoli di fiume. In base alla descrizione risalente alla visita nel 1598 del Marchese di Celenza l’Ingegner Carlo Gambacorta che dice:
Vi era… un pezzotto di ferro che guarda detto fiume, un mascolo per dar segno, e due arcabuggi del caporale. V’è necessario due scale che ci vorrà la spesa di carlini quindici
Da qui, infatti, si evince che l’ingresso era sopraelevato e che, per raggiungerlo, era necessario l’impiego di una scala, retraibile, che veniva, poi, utilizzata per accedere al terrazzo. Con il cessare delle razzie piratesche dal mare le torri persero gradualmente la loro funzione militare, anche se risulta che alcune fossero presidiate nel XVIII secolo. La torre oggi è un rudere ed è rimasta coperta a lungo dalla vegetazione, in stato di abbandono, una volta ripulita dalla vegetazione in cui era immersa è stato possibile effettuare un’ipotetica ricostruzione tenendo in considerazione gli elementi architettonici presenti e ben visibili.